A partire dal documento CEI “I cantieri di Betania”
L’incontro di Gesù con Marta e Maria nella casa di Betania, raccontato nel Vangelo di Luca (10,38-42), sarà l’icona biblica del secondo anno del Cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa italiana. “I cantieri di Betania” è il titolo del documento proposto dalla CEI, approvato il 5 luglio scorso e diffuso con una introduzione del Cardinale Matteo Zuppi. Un testo, come ha precisato il Presidente della CEI, che «è frutto proprio della sinodalità». Perché «nasce dalla consultazione del popolo di Dio, svoltasi nel primo anno di ascolto (la fase narrativa), strumento di riferimento per il prosieguo del Cammino che intende coinvolgere anche coloro che ne sono finora restati ai margini».
Il documento, diffuso durante l’estate, ha permesso alla Commissione diocesana per il Cammino sinodale, di muovere, alla luce anche della Lettera Pastorale per l’anno 2022/2023 “Lo accolse nella sua casa” del Vescovo Luigi Mansi, i primi passi del cammino del nuovo anno con la consapevolezza che questo percorso sarà faticoso ma avvincente. Una sfida da cogliere, che pian piano ci porta a prendere in mano le questioni cruciali sul futuro della Chiesa universale. Un anno in cui, come ancora una volta ci ha ricordato l’Arcivescovo di Bologna Zuppi, dobbiamo chiedere allo Spirito di «trasformare la nostra povera vita e le nostre comunità, capaci di guardare ai margini, e di uscire, come a Pentecoste, e di parlare pieni del suo amore».
Ripartire dal primo anno
Il percorso sinodale della Chiesa di Andria è iniziato nei primi mesi dell’anno pastorale 2021/2022 ed ha coinvolto prima i referenti parrocchiali e delle associazioni e, a cascata, i Consigli Pastorali parrocchiali e i fedeli laici, dopo. Un primo anno, in cui tante sono state le sollecitazioni e i processi di “ascolto” iniziati a tappetto nella nostra Chiesa, provando a camminare insieme anche e soprattutto dal punto di vista metodologico. Un primo anno che ha dato la possibilità alla Chiesa diocesana di ascoltarsi e ascoltare attraverso un lavoro di “apertura” totale ai fanciulli, ragazzi, giovani e adulti che vivono le nostre comunità parrocchiali ma anche rivolgendosi a tutti coloro i quali abitano i nostri territori praticando lo stile dell’accoglienza. E da questo lavoro intenso, che sono emerse le sintesi dei singoli gruppi d’ascolto, oltre 100 nella nostra Chiesa, attraverso l’impegno dei referenti parrocchiali e delle associazioni e Uffici pastorali. Sino alla stesura della sintesi diocesana, nel giugno scorso, che è stato il prodotto delle narrazioni partecipate durante l’anno. Una sintesi, quella della nostra diocesi, che proiettava, in maniera locale, il vissuto della Chiesa italiana e, in qualche modo, anticipava i temi del documento reso dalla CEI la scorsa estate. Sintesi che si è aggiunta a quella delle altre diocesi della Chiesa italiana, a partire dalle quali nasce il documento “I cantieri di Betania”.
I primi passi per questo secondo anno
Le attività e i lavori preparatori, in vista del/dei “cantiere/i” che andranno a “aprirsi” nelle prossime settimane nella nostra Chiesa locale, hanno visto i Consigli Pastorale e Presbiterale focalizzare l’attenzione, in queste prime settimane, proprio sul documento CEI.
Una prima fase di condivisione e confronto che corrisponde allo studio di fattibilità per impiantare un progetto di lavoro, importante e impegnativo, che non interrompe i percorsi formativi delle singole comunità parrocchiali e delle Associazioni e Movimenti, ma li incoraggia e si inserisce pienamente in quelli. È proprio dai momenti di confronto con il Consiglio Pastorale diocesano che è emersa la necessità di riscoprire gli ambiti di azioni nella nostra Chiesa locale, le urgenze, i bisogni, per dedicarsi completamente a quell’ascolto della vita delle persone e accompagnarle. Una fase di pianificazione per misurare la fattibilità dei lavori sui tre cantieri ed eventualmente su un quarto, quello dell’iniziazione cristiana e della formazione dei giovani e degli adulti, tuttavia, colonna portante del terzo cantiere, ma fondamenta anche dei primi due. Un impianto progettuale che non può tenere fuori idea alcuna, e deve tenere conto dei rischi sismici del contesto attuale e della sicurezza di coloro che ci lavorano.
Un lavoro di ricostruzione che non deve minimamente sopportare i rischi da “bonus 110%”, come alcuni componenti dei Consigli, ironicamente, hanno fatto notare.
Cantieri che non possono rappresentare dunque, soltanto eventi e iniziative sporadiche ma veri e propri percorsi di cambiamento – conversione – e esperienze di sinodalità vissuta, anche e soprattutto nei temi della formazione dei laici, dell’iniziazione cristiana, della cura della vita spirituale, dell’ascolto del grido di aiuto, spesso impercettibile dei bisognosi.
E da questi presupposti, in questo mese, gli Uffici di Curia, coordinati dalla Commissione di Curia, si stanno riunendo per focalizzare le attenzioni e le proposte sulle quali spendere energie nel nuovo anno pastorale appena iniziato. Due le questioni forti, emerse: i giovani e l’iniziazione cristiana.
Una Chiesa “cantiere”
È una Chiesa sicuramente “cantiere” quella che si prospetta per il nuovo anno. Una Chiesa che vuole collocarsi in quella fase di profondo rinnovamento – o restyling, come direbbero i giovani, perché è anche a loro che bisogna palare - fortemente voluta da Papa Francesco, per “camminare” con gli uomini di questo tempo, abitando gli spazi di questo tempo. Una Chiesa che non solo dà, ma anche riceve dal mondo (cfr. Gaudium et spes 44-45), come il Concilio Vaticano II, profezia dei tempi moderni e punto di riferimento per il Cammino.
Un cantiere aperto non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti coloro i quali vogliano contribuire. Un cantiere capace di porsi in ascolto profondo, vero e paziente di tutti coloro che desiderano dire qualcosa, in qualsiasi modo, alla Chiesa (cfr. Omelia per l’apertura del Sinodo, 10 ottobre 2021).
Un Chiesa cantiere che si misura tanto con le questioni del mondo, della vita delle persone, nelle strade e nelle case, quanto con la Parola e l’Eucarestia.
Commissione diocesana
per il Cammino Sinodale della Diocesi di Andria