Condivido appieno il pensiero di chi dice che “La vita non è una corsa contro il tempo, ma una serie infinita di piacevoli soste”; è ciò che mi viene in mente quando penso agli amici che con me, quest’anno, celebrano il 10° Anniversario di Sacerdozio. Si è proprio così, questo anniversario è una piacevole sosta per ringraziare il Signore Gesù del dono della vocazione al sacerdozio. Fermarsi per riflettere sul tempo trascorso “Fa bene al cuore” direbbe Papa Francesco, “fare memoria delle tappe della propria strada, di come il Signore ha condotto ognuno di noi prendendoci per mano”. Dieci anni sono un bel tratto, ma è solo l’inizio! Ci si sente ancora pieni di entusiasmo, forti per rispondere nuovamente a quell’invito di Gesù: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”.
Certo, non si possono negare i momenti di scoraggiamento, dove a volte sembrava quasi inutile impegnarsi in molte sfide che il Vangelo ci ha posto dinanzi. Quante prove sembravano molto più grandi delle nostre piccole reti e delle nostre piccole barche! Eppure il Signore Gesù ha scommesso nuovamente su di noi: “Getta le reti per pescare”. Questo invito che si rinnova ha riempito il “cuore giovane” di ognuno di noi per poter rispondere ancora una volta: “Secondo la tua parola, getterò le reti”.
In questa fiducia riposta, come dice San Paolo, “in vasi di creta”, è importante ringraziare il Signore che ci ha scelti, guidati, consolati, illuminati e perdonati senza lasciarsi scoraggiare dalle nostre piccole o grandi miserie. Il Signore Gesù se trova un cuore disponibile e sincero, realizza il suo progetto.
Nel quadro del ricordo del bene ricevuto, trova posto anche il tempo vissuto in seminario dal 2008 al 2014: anni importanti perché legati al centenario della sua fondazione. Un tempo di grazia dove abbiamo avuto la possibilità di crescere come fratelli nella fede grazie all’aiuto degli educatori e dei padri spirituali che hanno camminato con noi, condividendo gioie e fatiche.
Nonostante tutto, ciò che caratterizzava il nostro quotidiano era l’entusiasmo che animava (come cantava l’inno del centenario) “della Puglia il giovane cuore”, frutto non solo della giovane età, ma soprattutto della fiducia di avere il Signore che accompagnava e sosteneva ogni nostro passo.
Ringrazio il Signore per avermi chiamato a lavorare nella Sua vigna, ma non solo: la mia preghiera di ringraziamento è anche per le belle testimonianze di vita che mi ha posto accanto, sia nel percorso di studio e formazione, sia in questi dieci anni di vita sacerdotale attraverso le comunità parrocchiali.
Ripensando alla Grazia che il Signore ha riversato sulla mia persona nei Sacramenti, negli incontri con le persone che mi sono state affidate, posso solo dire con il salmista: “Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?” “Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore” (Sal 108).
Don Luigi Ciprelli
Arcidiocesi di Trani - Barletta - Bisceglie