Pietro allora prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. At 10,34-35
Guidati dallo Spirito e illuminati dalla Parola che racconta dell’incontro di Pietro con Cornelio e mostra l’esito finale di una duplice conversione, quella di Cornelio, centurione romano che apre il cuore alla fede nel Signore Gesù e quella dell’apostolo Pietro, il quale, superato il pregiudizio ebraico e verso i pagani, accoglie Cornelio nella comunità cristiana conferendogli il battesimo. (cfr. Atti 10,1 – 11,18)
La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (cfr. 1Gv 4,10), e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa! Come conseguenza, la Chiesa sa “coinvolgersi”. (EG 24)
Questo l’orizzonte che ha dato il via ai lavori della mattinata di sabato 18 febbraio 2023 per la presentazione delle “Linee comuni per il Catecumenato in Puglia”.
Vi hanno preso parte Mons. Donato Negro in qualità di presidente della conferenza episcopale pugliese, Mons. Domenico Caliandro presidente della commissione regionale dottrina della fede annuncio e catechesi, don Valentino Bulgarelli, direttore dell’ufficio catechistico nazionale e sotto segretario della CEI, don Jourdan Pinheiro, referente nazionale per il catecumenato, don Francesco Nigro segretario della commissione regionale dottrina della fede annuncio e catechesi e chi scrive come referente regionale per il catecumenato. Inoltre la numerosa partecipazione dei direttori degli uffici catechistici diocesani e dei referenti diocesani per il catecumenato insieme ai laici e alle laiche delle equipe di riferimento hanno significativamente mostrato il volto delle nostre Chiese diocesane insieme ai diversi pastori che vi hanno preso parte.
Come ha potuto evidenziare Mons. Negro nel suo saluto iniziale: condividiamo e riconosciamo con gratitudine quest’oggi una tappa significativa del cammino delle nostre Chiese di Puglia. Una Chiesa che cammina insieme e ne fa esperienza concreta nell’offrire le linee comuni per il catecumenato in Puglia. Riconoscere oltre le supine e mediocri situazioni i germogli di speranza, come i profeti siamo invitati sempre a partire, ripartire avendo come prospettiva l’essere una Chiesa inclusiva.
Cosi come ha pure sottolineato mons. Caliandro: Le linee guida sono un dono per le nostre Chiese, raccontano di vissuti di tante esperienze e raccolgono come dei fili d’oro quanto emerge ogni giorno nelle nostre comunità. Evitiamo la superficialità e gli ambienti inquinati e favoriamo l’accoglienza e l’inserimento nelle comunità cristiane.
Il processo di stesura delle Linee Comuni è durato tre anni, ha coinvolto diverse persone della Commissione e gli stessi Vescovi che con i rispettivi collaboratori del Settore hanno offerto correzioni e suggerimenti. La stessa Conferenza Episcopale Pugliese nella sessione plenaria del 12 settembre 2022 ha verificato questo documento e, nella seduta del 12 dicembre ultimo, ha nuovamente discusso sul tema e ha deciso all’unanimità di approvare il testo già emendato, riconoscendone appieno la paternità e offrendolo come testo guida per tutte le Diocesi pugliesi.
Le Linee Comuni quindi sono un prezioso dono che Noi Pastori delle Chiese di Puglia consegniamo alle Nostre diocesi come segno della comunione fraterna e dell’amore per il Vangelo che ci accomuna. Esse assumono una duplice funzione: di essere uno strumento per la pastorale del Primo Annuncio (per i percorsi di Catecumenato o di completamento dell’Iniziazione Cristiana o per l’accoglienza di chi non è in comunione con la Chiesa cattolica), ma anche un prezioso input per attivare una conversione pastorale in chiave catecumenale mistagogica. (dalla presentazione p 4-5)
Il documento segue le indicazioni previste dal RICA e offre alcune informazioni generali circa: i soggetti implicati, gli obiettivi delle varie tappe del cammino iniziatico e la durata del percorso. Segue una presentazione del percorso che prevede: l’Annuncio, con alcune indicazioni e suggerimenti per la catechesi, sia nel metodo, nella didattica che nei contenuti; le Celebrazioni previste per questa tappa e la Fraternità e Servizio con alcune attenzioni pastorali alla cura della vita fraterna e all’inserimento nella vita comunitaria, con alcuni rimandi ai soggetti diocesani e parrocchiali coinvolti.
Sono proposte anche alcune indicazioni riguardanti coloro che devono completare il cammino iniziatico in età adulta o in età di catechismo, i battezzati in altre Chiese o Comunità ecclesiali che chiedono di essere ammessi nella Chiesa cattolica, infine coloro che hanno chiesto di essere “sbattezzati”, ossia di uscire dalla piena comunione ecclesiale e che successivamente chiedono di essere riammessi. È anche offerto uno schema sintetico con alcune attenzioni pedagogiche per i catecumeni che provengono da altre esperienze religiose e un quadro sintetico di tutto l’itinerario.
In appendice sono allegati alcuni “Modelli” dei documenti da compilare per le varie fasi di passaggio del cammino dei catecumeni, così da poter uniformare in tutta la Regione i moduli e avere, così, delle linee comuni (dalla introduzione p 23)
Inoltre credo sia importante sottolineare i tre criteri che hanno accompagnato l’iter delle linee comuni ed allo stesso tempo possono spronarci a camminare alla sequela del Risorto nonostante le eventuali difficoltà che sperimentiamo quotidianamente:
Lo stesso don Bulgarelli in passaggio significativo ha ricordato che i catecumeni sono doni preziosi della comunità, ci sono ancora persone che si convertono, cioè sono cercate da Dio. Questo nelle nostre comunità non lo si riconosce ancora come momento generativo, camminare insieme è sempre camminare con l’Altro e con gli altri se vogliamo andare oltre…l’abitudine.
Don Jourdan Pinheiro ha infine ricordato che l’ispirazione catecumenale ci può aiutare a superare la settorialità dei percorsi di catechesi e ci restituisce la priorità dell’ascolto dell’altro e del territorio.
A conclusione di queste poche righe attinte a piene mani dal lavoro condiviso in questi anni e dai diversi stimoli di riflessione nati da una mattinata intensa e inattesa, “è importante ringraziare il Signore, per la passione pastorale ed evangelizzatrice che caratterizza le nostre diocesi pugliesi, di cui questo lavoro, unico nel suo genere a livello nazionale, è un segno concreto, un segno profetico per un cammino ecclesiale regionale e nazionale a partire dai catecumeni e dal Primo Annuncio”. (p24)
Vito Sardaro
referente Regionale per il catecumenato
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