di Fabio Cincavalli
Un Seminario reale in un «mondo social»
Ci piace pensare ai seminaristi del Seminario Regionale di Molfetta come a giovani che, fissati dal Signore che passa, sono immersi nel mondo con uno sguardo attento alla realtà e all’evolversi della cultura del nostro tempo.
Alla luce di questa premessa, non è possibile rimanere impassibili dinanzi all’opportunità di comunicazione che i social network ci offrono. Non un Seminario social, bensì un Seminario reale: al passo con i tempi, capace di dare una testimonianza concreta attraverso questi strumenti del nostro oggi. È, in fondo, proprio questo lo scopo che muove la nostra vita di comunità: favorire una cultura dell’incontro.
Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2014, scriveva: «Internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio».
Lo stesso Pontefice, infatti, ha promosso – a livello di Santa Sede – profili Twitter, Instagram, Facebook: quasi a richiamare, ancora una volta, una Chiesa in dialogo con tutti, capace di dare buone notizie in modi rapidi e concreti. È questo lo stile in cui il nostro Seminario vuole vivere: per testimoniare così la bellezza della fraternità. Perché tutti possano sentire questo luogo come una realtà aperta, disponibile e generosa.
I social rappresentano l’evolversi di una nuova frontiera pastorale, nella quale le informazioni vengono trasmesse e dunque recepite repentinamente. Comprendiamo bene come sia necessario incarnare il messaggio di Gesù Cristo nella vita di tutti i giorni: e, dunque, anche i canali virtuali costituiscono un modo in più per dire che i giovani seminaristi ci sono. E si formano. Ed evangelizzano.
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